Come abbiamo potuto appurare il 2020 è stato l’anno dello smart working e delle soluzioni di lavoro flessibili. Anche il 2021 e gli anni futuri lo saranno... ma per scelta.
Dipendenti e manager hanno potuto valutare svantaggi e vantaggi di questo nuovo modo di approcciarsi al lavoro senza avere il vincolo di doversi recare in ufficio ogni mattina.
Un’indagine condotta da #Microsoft denominata “Remote working e futuro del lavoro” ha messo in evidenza tutti i pro del lavoro flessibile.
La ricerca è stata condotta su un campione di oltre 9 mila manager e dipendenti.
Le aziende non sembrano voler rinunciare al lavoro da remoto.
Il 66% dei dipendenti dichiara che continuerà a lavorare da casa almeno un giorno alla settimana.
Si registra una produttività pari e molto spesso superiore alla produttività registrata ante lockdown.
Tra le tante note positive possiamo notarne anche una a livello economico: la riduzione dei costi. Sia quelli sostenuti dall’azienda ma anche quelli sostenuti dagli stessi dipendenti (ad esempio la benzina o gli abbonamenti ai mezzi pubblici per recarsi al lavoro).
Garantire soluzioni flessibili aiuta anche a trattenere in azienda i #collaboratori migliori e più performanti, infatti la personalizzazione e la famigliarità degli spazi di lavoro permettono ai dipendenti di sentirsi maggiormente a proprio agio e coinvolti in quello che stanno facendo.
Non dover perdere tempo nel tragitto casa-lavoro permette anche di avere più tempo da dedicare a sé stessi e alla propria famiglia.
D’altro canto però, l'aspetto meno positivo riguarda una sensazione di abbandono e di isolamento che lamentano alcuni lavoratori agili. Manca la socialità.
Per ovviare a questa mancanza c’è bisogno di sviluppare un percorso di digitalizzazione non solo dei mezzi di lavoro ma anche delle interazioni. Bisogna far sentire i dipendenti liberi ed uniti tra loro.
La capacità di fare squadra (abilità conosciutissima come team working) deve esser stimolata. Bisogna mettere a disposizione delle tecnologie capaci di aumentare il potere dei singoli ma anche la collaborazione dei gruppi. Solo così lo smart working avrà la possibilità di diventare un vero e proprio stile di vita.
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